Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

venerdì 28 febbraio 2014

L'ANIMO NOSTRO INFORME...

Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.


(Eugenio Montale, Ossi di seppia)


Tra quelle che ho letto, perché non le ho lette tutte, e non tutte quelle che ho letto le ho amate, questa è una delle liriche di Montale che amo di più, e che potrebbe essere un sunto della mia visione delle cose. 
Una raccolta di poesie non può leggersi d'un fiato, come un romanzo. Ha bisogno di tempo, e del tempo giusto, di attenzione, di un luogo adatto. Io che mi nutro di romanzi nei luoghi più impensati e anche affollati e chiassosi, riuscendo a estraniarmi, cerco, nelle non frequentissime occasioni in cui mi nutro di poesia, penombra, silenzio, profumi.
C'è una canzone di Mimmo in cui ho sempre sentito echi di questa lirica: Qualcosa farò. Solo echi, riverberazioni, per usare un termine caro al Cantante. Non parlo di una adesione totale a quanto espresso nella lirica, perché nella canzone, preso atto della impossibilità di fornire soluzioni, spunti nuovi, benché disillusi, si decide comunque di agire, di fare qualcosa: si apre, come spesso in Mimmo, la porta alla speranza. Avevo già fatto riferimento, in diverse occasioni, alla passione di Mimmo per Montale. Mi era mancato il coraggio, o forse avevo avuto un eccesso di pudore, per esprimermi come oggi.
Montale fu anche appassionato e fine conoscitore di musica e canto, che studiò per diversi anni: punto di contatto con Mimmo. 
Nacque il 12 ottobre, giorno che diede i natali anche a Pavarotti e a ... Folgorata. insomma, sembrava che il tono del mio scritto odierno fosse (un pochino) elevato, invece guardate dove son andata a finire: desinit in piscem, per recuperare un po', citando Orazio.


mercoledì 26 febbraio 2014

QUANTE PAROLE AL VENTO...



Uno dei miei video preferiti. 
A un certo punto qualcuno inizia ad applaudire, ma il meglio deve ancora venire.
In casi come questo si ascolta soltanto, perché anche solo una parola di commento può rovinare l'incanto.

lunedì 24 febbraio 2014

RINGRAZIAMENTI NOTTURNI

Intendo ringraziare, non necessariamente in quest'ordine:
la mia meravigliosa mezza età che mi regala notti inquiete con frequentissimi e bruschi risvegli, grazie ai quali ho potuto seguire Mimmo senza bisogno della sveglia.
Mimmo perché ci avvisa per tempo delle sue mosse, così non prendiamo altri impegni.
Il dottor Marzullo, perché grazie a lui abbiamo visto Mimmo in due momenti così ravvicinati nell'arco della stessa settimana e questo è un grande regalo.
Ascoltare i racconti di Mimmo ha per me lo stesso effetto rassicurante dei racconti di babbo quando ero piccola. Intendo dire che so e sapevo in entrambi i casi, lo svolgimento del racconto nelle sue linee generali, ma sempre presto, e prestavo, la massima attenzione, perché spunta fuori (e spuntava fuori) sempre qualche particolare che nel racconto precedente mancava, o una piccola modifica di qualche fatto che non ne altera la sostanza. Mimmo a dire il vero è molto più rassicurante, perché i racconti che babbo spacciava per storie vere, essendo egli dotato di una fantasia piuttosto bizzarra, da un lato attraevano, ma dall'altro terrorizzavano le sue bambine. I racconti di Mimmo (finora) non mi hanno mai terrorizzato. 

... Due o tre canzoni in studio,  filmati di repertorio, il racconto della sua storia musicale, il volto e gli occhi sorridenti, qualche promessa che chissà se sarà mantenuta... sarebbe bello, ma non importa poi tanto. Importa l'empatia, che sicuramente c'è, importa l'affetto. Si sarà chiesto Mimmo, che si fa tante domande, quanti effettivamente lo avrebbero seguito a quest'ora, per qualcuno impossibile? Nell'ascoltarlo, in questo notte che non è più notte, ma neppure giorno, io ho pensato diverse cose, alcune profonde, altre decisamente frivole e un po' impertinenti, ma non si può affidare tutto a un blog. 

E ora, se la fortuna mi assiste, vorrei dormire fino alle cinque. 
Buonanotte Cantante. Torna presto, a qualsiasi ora. Fammelo sapere per tempo, così mi organizzo.

sabato 22 febbraio 2014

ARTE PLASTICA



Ho sempre avuto la sensazione e ne ho continuamente la conferma, che il passato al quale Mimmo, - in genere meno interessato a ciò che è stato, rispetto a ciò che è e ciò che sarà, - in qualche occasione desidera ricongiungersi, è quello mitico e dorato della sua giovinezza più remota, quando ancora il futuro era una massa d'argilla tutta da plasmare. Il passato al quale lo riporto io ora, è legato invece a un periodo in cui la massa informe era diventata una bella scultura, ancora incompleta, certo, ma già totalmente ascrivibile al suo autore, fin dal primo sguardo. Sempre a quel Sanremo 1985 a cui già altre volte, (l'ultima l'altro giorno) per forza di cose, mi sono riferita, mi riporta la riflessione odierna. Lascio la parola a un addetto ai lavori (Gino Castaldo, in Repubblica del 10 febbraio 1985, se qualcuno volesse leggere l'intero articolo intitolato Se questi sono i giovani).


...Nella piccola, deprimente carrellata di replicanti (copie conformi di Claudio Baglioni, Riccardo Cocciante e perfino Barbra Streisand che abbiamo visto nella seconda serata del festival) era stato notato positivamente, ad esempio, Roberto Kunstler con Saranno i giovani, pezzo scritto in collaborazione con Mimmo Locasciulli. Niente per cui strapparsi i capelli, ma era sembrato l' unico personaggio autentico, con qualcosa da dire, e soprattutto con un possibile futuro nel campo della nuova canzone. Ma è stato bocciato senza pietà...


Ecco il testo della canzone Saranno i giovani, tratta dall'album di Kunstler Gente comune, in cui Mimmo si cimenta per la prima volta nel ruolo di produttore. 


SARANNO I GIOVANI
(Parole di R.Kunstler
Musica diR.Kunstler e M.Locasciulli)


Ci sono facce nuove in tutta la città
E' un sorriso per la gente che passa
Con occhi trasparenti poi si guardano
Corrono e si rincorrono sui tram
Legati con un filo si uniscono
Perduti nella folla si confondono
E con un gesto poi si riconoscono
Ma dovunque chiunque lo sa
Che poi saranno i giovani
A diventare uomini
E cambieranno il mondo
E quello che gli gira intorno
Saranno i giovani
A ricordare agli uomini
Come si vive in pace
E questo mondo poi vi piacerà
Gli amici di una volta adesso cambiano
Ognuno ha la sua storia e i suoi guai
Ma certi sogni a volte si ripetono
Lasciami entrare nei sogni che fai
E poi saranno i giovani
A diventare uomini
Uomini e donne a fianco
Sorrideranno al mondo stanco
Saranno i giovani


A me la canzone, che certo fu bocciata senza pietà, ma ottenne anche il riconoscimento come miglior testo nella sezione giovani, a distanza di tanti anni sembra ancora molto bella e densa di significato. Nella musica, scritta a quattro mani, si colgono echi di Mimmo, ma anche di grandi artisti d'oltreoceano che fanno parte del bagaglio di entrambi (di ogni nostro autore che si rispetti, a dire il vero) gli autori. Oggi ne ho riletto i testo con attenzione, e l'ho riascoltata dopo tanto tempo. Per chi lo desideri, su YouTube, c'è un video d'epoca di Kunstler a Sanremo '85, molto poco godibile data la pessima qualità dell'immagine, anche se l'audio non è male.

Kunstler, il tempo ha dato ragione a Castaldo, ha dimostrato ampiamente di essere un personaggio autentico con qualcosa da dire.

...Oggi finisce il festival. Mi pare di intuire che Mimmo lo abbia seguito e che lo seguirà anche oggi. Sembra inevitabile e doveroso che quasi tutti gli addetti ai lavori, se non sono lì come artisti in gara, o come ospiti, lo seguano da casa. Più per questioni logistiche che per totale disinteresse, non ne ho visto neppure una puntata, neppure quella di ieri con gli omaggi alla canzone d'autore, ne' lo farò stasera, ma comunque ci sono dentro fino al collo, perché se accendo la radio, apro un giornale, o faccio un giro su internet, mi trovo nel vortice. Quello che non comprendo è come anche trasmissioni che non hanno alcuna attinenza con la musica, siano potute traslocate in blocco a Sanremo. Stamattina proprio alla radio ho sentito la canzone dei Perturbazione, gruppo che ascolto volentieri (erano anch'essi presenti alla serata di Torino del 21 dicembre 2013, dedicata a Moustaki, della quale avrei desiderato sapere di più). Mi ha dato una bella carica la musica, e seguendone il ritmo hanno iniziato a danzarmi intorno tutte le figure femminili, così diverse tra loro, uscite dalla canzone e diventate reali. Ho anche sentito la canzone del giovanissimo rapper, vincitore tra i giovani, che intenerisce molto, e pare avere le idee chiare. Profetiche le parole di Mimmo che dice da tempo che il cantautore contemporaneo non deve ripercorrere vecchi schemi  e rifarsi pedissequamente ai cantautori storici, ma trovare la sua realizzazione dentro altre forme espressive, come ad esempio il rap, coniugato con i giusti tempi e modi.














mercoledì 19 febbraio 2014

SOTTOVOCE

Non ho visto Sanremo ieri sera, e neppure, io che lo seguo così fedelmente, avevo letto il post, suppongo di ieri notte, in cui Mimmo annunciava la sua presenza alla trasmissione notturna del primo canale, come si diceva quando eravamo piccoli e guardavamo la TV dei ragazzi, in cui sarebbe stato ospite per parlare del festival, a caldo, subito dopo la prima serata. Non credo di essere mai riuscita nella mia vita a vedere un'intera puntata della kermesse canora, come si usa chiamarla, anche se nei fatti è molte altre cose. Al massimo brandelli, frammenti, lacerti, chiamateli come volete. Da molti anni più neppure quello, anche se ho una mania innocente e sempre, la mattina dopo l'ultima serata, vado subito a vedere chi ha vinto, anche se non me ne importa niente. 

Quest'anno mi sembrava ci fossero artisti interessanti, e ieri sera avevo pensato anche di dare una sbirciata, ma poi sono stata catturata da uno sceneggiato televisivo visto quando avevo vent'anni, che per tanto tempo avevo desiderato rivedere (sono arrivata perfino a scrivere alle Teche Rai per averne notizie) trovato, dopo una ricerca che pensavo infruttuosa, su Youtube. Ho visto ben tre delle quattro puntate di Quaderno proibito, tratto da un romanzo di Alba de Cespedes, con una Lea Massari stupenda e bravissima, e dedicarmi al festival è rimasta una mera intenzione. Aver ritrovato Quaderno proibito è stata una fortuna e insieme una gioia inattesa. 

Ero sveglia all'ora in cui credo sia andato in onda questo speciale Sottovoce e avendolo saputo mi sarei concessa il brivido della diretta (anche se qualcuno ha scritto che la trasmissione è stata registrata con gli ospiti in studio prima della messa in onda della prima serata, e le immagini relative al festival siano state montate dopo), ma ho appreso la notizia di primo mattino grazie a una voce affettuosa e, complice una mirabolante tempestività tecnologica, sono subito riuscita a vedere la puntata sul sito della Rai, in maniera un po' rocambolesca, portandomi in giro per casa il portatile e al contempo svolgendo le mie attività mattutine, rivelando anche a me stessa doti funamboliche notevoli.  Trafficare, preparare, organizzare, fare poi colazione in compagnia di Mimmo, occhi negli occhi, (gli hanno dedicato qualche bel primo piano, e ho cercato di leggergli negli occhi) è stato certo piacevole, come lo è stato ascoltarlo nei suoi brevi interventi misurati ed educati, anche un po' diplomatici e generici, perché se certo ieri non ha mentito, non si è lasciato neppure andare alle sue considerazioni consuete sul festival in generale e sulla sua unica partecipazione in particolare. L'ho visto ascoltare intenerito (almeno così mi è parso) due giovani (uno è proprio quasi un bambino, fa il rapper e sembra il fratellino di Frankie) colleghi ai quali, sollecitato dal padrone di casa, ha raccomandato di non avere troppe aspettative riguardo al mestiere di cantante, perché la vita è fatta anche di tante altre cose. Insomma, Mimmo è sempre Mimmo e io confesso che lo seguirei anche se si mettesse a fare le televendite. Al di là di queste facezie, mi è piaciuto il tono della trasmissione, anche al di là di un mio reale interesse, (non ci fosse stato Mimmo mi sarei astenuta e non avrei perso molto), davvero come recita il titolo, Sottovoce: nessuno ha usato un tono di voce alto, nessuno ha interrotto un altro ospite, tutto è stato molto educato, equilibrato e rispettoso, e di questi tempi in cui tutti urlano e sovrastano e strepitano già questo mi pare degno di encomio.

...ma posso esimermi dal pubblicare questo video? 


Non posso, anche perché in questi ultimi anni ho fatto la pace con una canzone con cui per tanto tempo ho fatto a pugni. Ora posso dire a gran voce di essere in ottimi rapporti con tutte le canzoni di Mimmo, anche se, come è normale che sia, per alcune nutro un amore travolgente e per altre un affetto più contenuto. 

sabato 15 febbraio 2014

STASERA CHE SERA...


STASERA CHE SERA
SUONARE TUTTO IL TEMPO 
CON GREG...

Domani è già arrivato, Mimmo ha approntato il suo trolley che io, al pari delle sue tasche, immagino dotato degli stessi poteri della borsa di Mary Poppins, ed è pronto a raggiungere Nizza Monferrato, dove stasera ci sarà l'evento iper-energizzante già menzionato qualche post fa. Tra il prologo e l'epilogo dedicato al tempo che se ne infischia e fugge mentre noi tentiamo di fermarlo, Mimmo darà il meglio di sé come sempre, ma sarà un meglio ancor più valorizzato dalla presenza di Greg, nel duplice ruolo di grande musicista e di amico. Ne vedranno delle belle, i presenti, e si divertiranno anche molto, perché so che i due quando suonano insieme, danno vita a dei siparietti molto divertenti. Ci saranno i classici che fanno sempre quando si ritrovano, e forse, a quanto ha anticipato Mimmo, qualche sorpresa. Mi auguro che al momento topico di Una vita che scappa, il nostro seduttore, visto che la materia prima non mancherà, tenga tra le mani, finalmente, un calice di vino rosso. Non ho dubbi sul fatto che dopo ci saranno numerosi assaggi di tutte le sfumature di rosso, (e non solo) da sorseggiare con gli amici, e si andrà avanti fino all'alba. Che bello: musica, amici, vino, parole, una combinazione perfetta. Chissà se il concerto a due di stasera rimarrà un fatto isolato, o se durante l'anno, impegni di Greg permettendo, ci sarà possibilità di replicare altrove... 

mercoledì 12 febbraio 2014

L'ACQUA CHE PASSA NON TORNA




A volte capita di ripercorrere il cammino fatto e di osservare le cose in una diversa prospettiva. E allora può accadere che episodi, accadimenti ed incontri cui si è attribuita una elevata valenza vengano poi ridimensionati a banale normalità. Può accadere anche che persone, circostanze e fatti dapprima valutati marginalmente assumano invece una rilevanza davvero imponente. Il tempo è un setaccio ed il cuore è il giudice supremo ma, per quanto mi riguarda, amo pensare che il setaccio ha maglie larghe ed il giudice è molto benevolo. Ecco, non mi piace affatto usare il cancellino. (M.L.)


A Folgorata piace (molto) il post di M.

Il caso mi ha condotto, dopo quella della riflessione di Mimmo, alla lettura di una citazione da un libro della scrittrice inglese Rose Macaulay, intitolato Staying with relationsLa rivendo qui (uso intenzionalmente e un po' ironicamente una di quelle espressioni che ultimamente va per la maggiore) a chiunque la voglia comprare, ma a Mimmo, piena di gratitudine per quanto ha scritto, la regalo volentieri.

Forse, si disse Catherine, se facciamo un viaggio insieme riuscirò finalmente a conoscerli, dato che finora mi sono sbagliata su ogni cosa e loro si son rivelati diversi da quel che pensavo. Come si fa a sapere chi sono gli altri?...
Forse non lo sapremo mai; forse è impossibile afferrare le persone: ci scivolano tra le mani come l'acqua, che non è mai la stessa.

Per dirla con Mimmo, L'acqua che passa non torna.

A questo punto il richiamo a Senza un addio è evidente. Possiedo un minuscolo video molto, molto artigianale e sgangherato di questa canzone;  ci ho provato, ma non sono riuscita a caricarlo. Mimmo è un puntolino bianco e nero, molto mosso, ma la sua voce riesce a confortarmi perfino in questo preciso momento di una mattina domestica che stenta ad avviarsi, in cui mi sono appena rovesciata addosso il caffè bollente, che per fortuna, penetrato attraverso i vestiti, non ha fatto danni gravi, solo una lievissima ustione. Quando si dice il potere taumaturgico di una voce.... 



venerdì 7 febbraio 2014

mercoledì 5 febbraio 2014

BETOTAL SCIROPPO

Mimmo che racconta l'effetto energizzante, vitaminico, che hanno su di lui le frequentazioni musicali con il suo amico super-musicista Greg, mi ha riportato in mente la mia infanzia di bambina del tutto inappetente, totalmente disinteressata al cibo. Mi portavano da una figura che in quegli anni lontani esisteva e aveva un senso, chiamata medico di famiglia, che mi prescriveva due farmaci, rimedi universali, il Betotal e l'Uniplus. La bambina non mangia, diamole il Betotal. Avrò bevuto ettolitri di questo sciroppo buonissimo, un complesso vitaminico del gruppo B, che ho scoperto esistere ancora (anche l'Uniplus, esiste, ma forse è passato di moda, non lo prescrive più nessuno), anzi posso dire che, accompagnato a qualche grammo di cibo, ha rappresentato la fonte più importante della mia alimentazione infantile. Ora se il complesso vitaminico di Mimmo si chiama Greg, il mio Betotal versione musicale si chiama Mimmo, e forse è anche più buono. Effetti collaterali nessuno. Lo assumo soprattutto al mattino presto, durante il tragitto casa-lavoro, seduta sul sedile di pullman urbano che diventa a seconda dei casi una nuvola, o un tappeto volante, in ogni caso una camera di decompressione. Entro in un mondo tutto mio dal quale esco alla fermata di Via Sonnino. Quanto mi piace ascoltare Un giorno qualunque e poi lasciarmi cullare da quel silenzio che dura un piccolo tempo che non so quantificare, e farmi sorprendere dall'armonica che introduce la versione ghost di Alice è felice. Un piccolo gioco con me stessa. In fondo sono rimasta la stessa bambina un po' solitaria che giocava con i bottoni, entrando in un mondo parallelo, solo che adesso non bisogna insistere per farmi mangiare. 

...Mimmo e Greg suoneranno di nuovo insieme, come si sa da un po' di tempo, il 15 febbraio a Nizza Monferrato, in un posto che si chiama Foro Boario, situato, per quelle piccole coincidenze che costellano la vita, proprio accanto all'Ospedale Santo Spirito (così ho letto). Sarà uno spettacolo particolare, introdotto da una parte recitata da una voce femminile, musica e teatro insieme, si intitolerà "E intorno ai trentanni..." e parlerà dello scorrere del tempo, quel maledetto che a volte ci rende migliori e ci fa crescere, altre lascia solo segni nel cuore e nel corpo, mentre dal punto di vista della maturità rimaniamo fermi ai tempi del Betotal. 

Naturalmente lo spettacolo, uno dei tre all'interno della rassegna "Visionaria" ha una sua locandina, ma io insisto a pubblicare ancora una volta, una foto che ritrae i due amici musicisti durante il concerto del 20 aprile 2013 a Torino: la più bella tra le belle.


...Ho riletto il pezzo appena scritto e mi sembra  molto sciropposo: io non volevo che risultasse così, ma la bottiglia del Betotal che si è materializzata all'improvviso, lo ha totalmente  impregnato del suo contenuto: non posso ribellarmi a un pezzo di passato così importante.


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