Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

mercoledì 30 ottobre 2013

L'INCANTAUTORE

In genere evito di trattare temi politici, seppur come riflessione successiva alla lettura di un post di Mimmo. 
Forse è capitato in poche altre occasioni. Non è questa la sede più opportuna, e ci manca solo che mi atteggi a notista. Non mi piace neppure intervenire per incensare oltre misura, o per esprimere una semplice adesione a quanto scritto, un concordo pienamente o la penso come lei, acritico e non corredato di serie argomentazioni, ma ci sono dei casi  in cui volentieri faccio un'eccezione.
L'analisi di ieri mi è sembrata quanto mai lucida e corretta, accurata e dettagliata, da sottoscrivere come un manifesto. Avessi dovuto attribuire un titolo alla risposta di Mimmo, avrei scelto "La storia non insegna".
Il punto è proprio questo: purtroppo la storia, che dovrebbe essere maestra di vita, testimonianza, memoria e e monito, sembra non essere in grado di insegnare molto, almeno a una percentuale piuttosto nutrita di persone. Il fatto è che si ha poca voglia di studiare e una memoria poco allenata e lacunosa, e una tendenza spiccata a lasciarsi ammaliare dall'incantatore di turno. Le pagine della storia sono piene di figure di incantatori di masse, e ci hanno messo in condizioni di leggere le conseguenze nefaste del loro triste e sciagurato operato. Accade non solo che questi ammaliatori di folle del passato, abbiano ancora non pochi proseliti, ma accade ancora che, nonostante tutto, altre figure, apparentemente molto diverse, ma nella sostanza con molti punti di contatto con quelle che le hanno precedute, e suscitando dinamiche simili, riscuotano enormi consensi.
Non intendo invitare nessuno alla fiera delle ovvietà, per quanto a ingresso gratuito, e mi fermo qui.
Per farmi perdonare, sempre ad ingresso gratuito, vi invito invece ad ascoltare questo signore, un incantatore che non presenta nessuna analogia con quelli citati prima. Per essere precisi, si tratta di un incantautore di grande fascino, come testimonia il video proposto.

lunedì 28 ottobre 2013

STORIE MIE

Questi per Sandra, l'alter ego di Folgorata, sono giorni molto particolari. Sto vivendo una serie di situazioni forse al di là delle mie possibilità. Ho preso delle decisioni importanti, nel giro di qualche mese ho dato una svolta alla mia vita. Sono anche molto stanca e provata, e oggi, per tirare il fiato, dopo un anno e più che non accadeva, mi sono messa a scrivere una storia, dopo che per un anno e più avevo scritto solo per Folgorata, e per il mio diario personale, che non abbandono mai. Mi ha fatto bene. Mi sento meglio, forse è anche merito di quel bicchiere di Monica che ho sorseggiato durante la scrittura del racconto, in cui niente è inventato e il vino e una vecchia osteria sono il filo conduttore. Qualsiasi cosa sia, la mia vita reale, i racconti, le gioie, i dolori, Folgorata è da più di quattro anni una mia piccola isola privata, in cui voglio continuare ad approdare. Qualcuno ha pubblicato questo piccolo estratto di Mimmo a Ferrara. Credo di averlo visto solo io, forse non l'ha visto neppure il diretto interessato: Mimmo che canta "Gli occhi", che parla di cuori grondanti sangue, ma è una bugia o forse no. Si è messo la mia camicia preferita, una camicia da smoking, e non ditemi che sono frivola e guardo sempre le camicie e le giacche e le scarpe e i cappelli e tutto il resto: sono fatta così. Non cambierò nonostante le svolte. Non mi fermo però all'apparenza: sempre, dico sempre, cerco di andare oltre, e spesso, dico spesso, ci riesco. 
Guardatevi il video.

giovedì 24 ottobre 2013

ASPETTANDO DOMANI

Una bellissima città, (parlo per immagini viste e suggestioni letterarie: non ci sono mai stata) un teatro di pari bellezza, una rassegna di musica d'autore, storica e nuova; sul palco della gente che di canzone d'autore "qualcosa ne sa", e che in queste due serate (25  e 26 ottobre) racconta in musica cosa è stata e cosa è, perché il discorso continua, anche se ci muoviamo dentro nicchie più o meno capienti e ospitali; un pubblico di appassionati, delle chitarre autografate che qualcuno si aggiudicherà, visto che a fine spettacolo ci sarà una sorta di asta, e infine un premio, dedicato al ricordo di un signore che di musica d'autore, anche lui, un po' se ne intendeva. Dopo i concerti ottimo vino e buon cibo, e si fa l'alba. Mimmo incontra vecchi amici e insieme colleghi che negli anni novanta ha, ciascuno con un album, prodotto.
Questo in sintesi e in maniera un po' criptica ciò che accadrà alla Sala Teatro Estense di Ferrara domani, e dopodomani sera.
Se volete saperne di più, ma già lo sapete,  vi inserisco qualche link http://www.aspettandogodot.it/seconda_rassegna_storica_nuova_canzone_autore_2013.htm
https://www.facebook.com/aspettandogodot,   dove si possono trovare preziose fonti primarie. Io, che come è noto sono studiosa e volenterosa e financo appassionata, nonché poco amante dei riassunti, cedo volentieri il testimone a gente che ha i numeri e i titoli per parlare di musica meglio di me. Io la musica posso solo sfiorarla con cautela.
Buon concerto, e buon premio. Dovrei aggiornare il mio vecchio post sui premi. Questo è stato un anno oltremodo prolifico, e non è ancora finito!

lunedì 21 ottobre 2013

ALLE CINQUE DEL MATTINO

Non è mai una buona idea insistere, battere sempre sulle stesse cose, essere martellanti. Non si ottengono risultati, se non quello di infastidire i destinatari delle suddette azioni. Provo pure un certo disagio quando altri sollecitano il Cantante affinché produca, pubblichi, sforni nuovo materiale. Lo farà se lo farà quando si sentirà convinto e pienamente soddisfatto. Evidentemente non è ancora giunto il tempo e anche se sono convinta che tra il suo zoccolo duro, come lo definisce lui, non gli mancherebbero i consensi, gli mancano almeno in parte quelli del suo maggior sostenitore, ma anche maggior critico: sé stesso.

Fatta questa premessa, se una mattina mi svegliassi e trovassi dalle sue parti una canzone, una sola, ancora un po' artigianale, ancora da rifinire, solo piano e voce, che riuscisse a sorprendermi perché è diversa da tutte le altre, ed è il portato di tutto quanto in maniera conscia e inconscia gli è entrato dentro in questi ultimi anni, o a rassicurarmi perché dentro c'è tutto lui, si, lo confesso, sarei contenta e sarebbe un bel modo, alle cinque del mattino, di aprire la mia giornata. 

venerdì 18 ottobre 2013

IL LADRO DI CALZINI

Ieri sera, nello spogliatoio di un campo da tennis, mi hanno rubato i calzini. Incredibile!

Gente che era lì ha detto che non era la prima volta che questo accadeva. Ho pensato ad uno scherzo di pessimo gusto ma poi, riflettendoci, ho interpretato l’accaduto come una ulteriore conferma dello sbandamento totale che il nostro paese (ma forse il problema è più generale) sta vivendo. Certo, questa è una minima cosa, ma è lo specchio della deriva morale, civile o semplicemente umana che l’incultura, l’ineducazione, la straripante ignoranza e (non ultimo) il pessimo esempio dei nostri politici, riescono a produrre in un momento talmente grave di crisi.


Non posso pensare che uno arrivi a rubare un paio di calzini. Non posso pensarlo, anche se racconti simili a quello di Mimmo non sono infrequenti. Alcune amiche mi hanno parlato di furti di biancheria femminile in palestra, avvenuti mentre facevano la doccia. A me hanno saccheggiato la borsa, lasciata ingenuamente incustodita in luogo assai più istituzionale che lo spogliatoio di un campo da tennis, con tutte le sgradevoli conseguenze del caso.


Nei primi due casi, (e forse anche nel mio), non è il bisogno a muovere certi istinti.

Possibili ipotesi: 
un errore, ma è molto improbabile incappare per errore in un paio di calzini altrui.

Il gesto di un cleptomane. Possibile.

Un atto di becera goliardia. Quasi certo.

Il gesto di un feticista... Improbabile, ma non posso escluderlo. Gente strana ce n’è dovunque.

Quello di un ammiratore estremo, che voleva portarsi a casa un trofeo. Lo escludo. Io, a mio modo, ammiratrice estrema, ma molto poco legata al possesso di oggetti e di oggetti-feticcio in particolare, allo stato attuale non vorrei rubargli altro che un sorriso, o una riflessione legata a ciò che scrivo, ma devo confessare che in più di un'occasione in passato ho provato il desiderio irrefrenabile di rubargli il cappello. Non l'ho fatto per mancanza di coraggio e perché avendolo trovato, sarei stata divorata dal senso di colpa.

Propendo dunque per un gesto di becera goliardia, da bagno dei maschi all'ora di ricreazione, o da ora di educazione fisica di un tempo (ora credo capiti di molto peggio), o da grossolano scherzo da "nonno" in caserma; non è dato sapere se l’autore del gesto, conoscendolo, volesse colpire proprio Mimmo, magari prevedendone la reazione di irritazione e fastidio che ne sarebbe derivata, oppure se il destinatario dello scherzo potesse essere chiunque.

Certo, a un'analisi superficiale è un piccolo episodio lievemente irritante,  che avrebbe tranquillamente potuto accadere anche nel passato, niente di più. Segno di stupidità, più che altro, di un modo di divertirsi rozzo. A un'analisi più accurata, forse anche segno della decadenza dei costumi e della mancanza di educazione e rispetto che contraddistinguono sempre più quest’epoca, e chi compie un piccolo sgradevole gesto di questo tipo, forse cerca anche di superarti quando sei in fila, mangia a sbafo, con grande faccia tosta, la frutta secca esposta nei supermercati e getta i gusci per terra, ti ruba il parcheggio, guida mentre parla al telefono rischiando di metterti sotto, deposita la sua immondizia indifferenziata sotto casa tua nei giorni in cui ritirano l'umido e non ti rilascia la ricevuta fiscale, ma queste sono altre storie.

Lettore sii benevolo: non dirmi che questo post l'ho scritto coi piedi... ti confesso che neppure io ne sono entusiasta!





domenica 13 ottobre 2013

SEGRETI...E BUGIE

Ieri è stata davvero una giornata particolare, per citare il titolo del precedente post, per Il Cantante, ma anche per l'agiografa. Lo è stata per più di un motivo del tutto privato, che niente ha a che fare con Folgorata, (diciamo solo che alla fine della giornata era lievemente brilla, e molto frastornata, un po' felice e molto disperata), ma anche per la sua attività di "seguace appassionata". Si è rallegrata per il premio e ha provato a sintonizzarsi sulle frequenze dei pensieri più nascosti del suo prediletto, ma erano in abruzzese stretto e alla fine ha dovuto desistere: non ha capito nulla. 

Ha così pensato di sintonizzarsi sulle frequenze della radio, che per cinque settimane le ha fatto compagnia. Ultima puntata: sigh! Non è un commiato, come ha detto il Cantante, ma pur sapendo che la suddivisione in puntate era un semplice escamotage ai fini della programmazione, che la trasmissione era stata registrata molti mesi fa, che ogni puntata una volta andata in onda si poteva riascoltare in qualsiasi momento, ci teneva a mettersi all'ascolto alle 15 in punto, ogni sabato. Si è comportata, l'agiografa, come se Lui fosse lì, in diretta, a raccontare un po' di sé, della sua storia musicale, dei suoi gusti, in quel modo dapprima un po' impacciato e un po' enfatico, poi via via sempre più spontaneo e naturale, come se si trovasse a chiacchierare con degli amici davanti a un bicchiere di vino. 

Avevo promesso una valutazione finale, e mantengo la promessa. Promosso a pieni voti, per la semplicità, per il tono via via sempre più rilassato e cordiale, per le scelte relative ai suoi gusti musicali, per la simpatia che ha dimostrato. Non ha toccato tutti i momenti del suo percorso artistico, ha dato molto risalto ad alcuni aspetti ignorandone completamente degli altri, è stato, come spesso accade, generoso con alcuni che ha incontrato sul suo cammino, ha abbondato in "che meraviglia!" e non ha mancato di far ricorso al suo proverbio preferito, (per chi non lo sapesse ancora: "corre l'acqua per l'orto"), ha raccontato alcuni dei suoi aneddoti di repertorio e si è fatto voler bene. "Non vi ho raccontato proprio tutto" - ha detto a un certo punto - "I segreti non si raccontano". Forse qualche volta si racconta anche qualche bugia, ma non credo che nella sua esperienza radiofonica ne abbia raccontate. Mi son venute in mente le bugie, e le ho messe insieme nel titolo, per fare un po' il verso a Mimmo, che "ruba" i titoli (chiaro è il riferimento al film di Mike Leigh), e perché ho in mente una canzone che sento continuamente alla radio, di un gruppo torinese che parla delle "mezze bugie dei cantanti". Io non ho più tutta la vita davanti, quindi non credo alle mezze bugie dei cantanti, e non ci ho mai creduto. Credo però alle belle sensazioni che ci suscitano, e sono felicissima che non raccontino i loro segreti, perché tentare di penetrare nella loro parte più vera e più schermata, andare oltre ciò che appare, è l'aspetto che, come direbbe Mimmo, mi "intriga" di più.  

Nessun commiato, dunque: chiuso un capitolo se ne apre immediatamente un altro, però le ultime puntate mi lasciano sempre un retrogusto lievemente amaro. Per addolcire questa amarezza, ho deciso di registrare Mimmo che dice "Dejà entendus" con quella sua pronuncia francese capace di sciogliere un iceberg, e di ascoltarlo mille volte di seguito. Dejà entendus, dejà entendus, dejà entendus...! Non mi resta che lasciarmi cullare da questo suono celestiale ed esclamare: "Che meraviglia"!

sabato 12 ottobre 2013

UNA GIORNATA PARTICOLARE


Stamattina si è svegliato con addosso una emozione particolare; le ore di sonno, sempre poche, sono state anche meno. Si è guardato allo specchio, dopo essersi preparato: abito scuro, camicia bianca, una breve esitazione prima di scegliere tra una cravatta tinta unita e una fantasia: è la mise delle occasioni formali, e lui, ha forte il senso della forma e del ruolo, che non è tanto, o soltanto, un fatto di estetica e vanità, o di rigida aderenza all'etichetta,  ma di rispetto. A ritirare un premio importante, in un luogo istituzionale, non si può andare in pantaloni sportivi e polo.

Siamo nell’Aula consiliare del comune di San Martino sulla Marrucina, in provincia di Chieti; il Consiglio è riunito in seduta straordinaria, e gli stanno per consegnare un premio. A San Martino ha sede l’azienda vinicola Masciarelli. Nel 2009, il comune, insieme con la signora Marina Cvetic Masciarelli, ha istituito il Premio Gianni Masciarelli “Oltre la vite”, ispirato alla figura e dedicato alla memoria di Gianni Masciarelli, da assegnare a personalità che si siano distinte nella promozione del territorio e dell'enogastronomia.  Persone provenienti da ambiti diversi, ma con un denominatore comune: l'amore per il vino, e il cibo, tradotto in attività concrete, un saldo legame con la terra e con le tradizioni, con la capacità però di andare oltre, di spaziare in un’ottica più vasta. In questo senso intendo io l'espressione "oltre la vite".

Gianni Masciarelli è stato un imprenditore vitivinicolo abruzzese, scomparso a soli 52 anni nel 2008. Era molto giovane quando diede avvio all’azienda, nel 1978. Nel 1981 iniziò a produrre i primi vini. Da piccola che era la fece crescere e prosperare, fino a farla diventare una delle più prestigiose, non solo della sua terra. Ha contribuito a rendere il Montepulciano d’Abruzzo, allora (e ancora) prodotto in notevoli quantità, ma non sempre con grandi risultati qualitativi, spesso vino umile di contadini o utilizzato come vino da taglio, un vino raffinato  ed elegante. Pur legatissimo alla sua terra e alle tradizioni, ha sentito l’esigenza di attingere ad altre culture, viaggiando nelle regioni a maggiore vocazione vinicola in Italia e all’estero, carpito tecniche nuove e le ha messe in atto, senza timore di osare. Tradizione si, dunque, ma unita all’innovazione. Amore e rispetto per la propria terra, ma non chiusura entro i propri confini. Ha portato il suo vino nel mondo.

Ora l’anima dell’Azienda è la signora Marina Cvetic, moglie di Gianni, che con l’uomo ha sposato e amato anche il produttore di vino, e dal 1988 ha diviso con lui anche tutti i momenti della vita dell’azienda. Una delle linee più significative della produzione, porta il suo nome.

La bella e bionda signora Marina, di fattezze e origini slave, ormai abruzzese nel cuore e nelle inflessioni, ama sposare il vino con l’arte e la cultura. Spesso organizza degli eventi, che si svolgono nella magnifica cornice del Castello di Semivicoli, antico palazzo baronale recuperato dopo un attento restauro,  in cui il vino si incontra col teatro, con la musica e con la poesia. Sfogliando le immagini nel sito dell’azienda, vi ho trovato anche Mimmo, impegnato ad accompagnare al pianoforte il suo amico attore dalla voce da orco.

Bene, a questo punto nell’aula consiliare avranno letto le motivazioni e gli avranno consegnato il premio, una piccola opera d’arte che rappresenta un tralcio di vite vecchia di una delle vigne dell'azienda Masciarelli, ornata di grappoli e foglie d'oro, montata, leggo, su pietra bianca della Maiella, opera di due artisti locali. Il senso va ben al di là dell’oggetto stesso, che sicuramente sarà espressione delle forme più alte dell'artigianato artistico abruzzese.

Ora è il momento di Mimmo, che tiene un breve discorso con la sua bella voce, in cui felicità ed emozione si mescolano. Dopo si intavolerà un dibattito e ancora dopo  sarà il momento di festeggiare. I calici sono pronti, le tavole imbandite. Saranno ore bellissime nel nome del vino, della musica, dell’amicizia e del ricordo. 

La parola "ricordo" chiude la mia pagina pubblicata oggi, ma scritta una settimana fa.

Nel frattempo sono state pubblicate le motivazioni della giuria, che quest'anno ha scelto  Mimmo come destinatario del premio.

Eccole:

«Medico per passione, artista poliedrico, sublime musicista e sensibile poeta dell’animo umano, poco incline alle mode per la grande onestà intellettuale, sincero interprete dell’autenticità delle tradizioni della nostra gente, ha saputo tradurre le proprie convinzioni nell’impegno personale nell’attività vitivinicola, realizzando un vino rispettoso delle stesse, in nome della naturalità e delle prerogative dell’ambiente; promuovendo efficacemente, nel contempo, anche grazie alla propria popolarità, il nostro territorio e rispondendo all’esigenza di comunicare l’eccellenza dell’offerta enogastronomica e paesaggistica del nostro Abruzzo».

Sembrano scritte da una donna innamorata, o da una blogger agiografa, ma sono frutto delle convinzioni della giuria e spero siano lette con una intonazione di voce che faccia ben cogliere la bellezza delle parole e dei concetti.  Sappiamo quanto Mimmo tenga alla sua terra; non perde occasione per raccontarla e lo fa con affetto profondo e orgoglio, sottolineando ogni volta la sua appartenenza, ma non perdendo di vista obiettività e senso critico, in alcuni casi. Mi pare un riconoscimento giusto e meritato. Mimmo è un ottimo ambasciatore d'Abruzzo nel mondo, che gli piace frequentare e conoscere, da cui trae spunti e stimoli, dove si muove con disinvoltura e parla il suo buon inglese e il suo ottimo francese, ma poi torna alla sua culla, e le sue conversazioni più intime e i sui pensieri più nascosti, credeteci, sono in abruzzese. 


sabato 5 ottobre 2013

LE CASTAGNE SONO BUONE

A me piacciono molto, soprattutto arrosto; e sono ad esse grata, perché hanno permesso a intere generazioni di montanari poveri, miei antenati, di sopravvivere anche in condizioni avverse. Fanno parte del mio tessuto costitutivo, però devo confessare che, dieci minuti fa, quando mi sono messa all'ascolto, come ogni sabato, della RSI, per seguire l'ultima puntata dell'esperienza radiofonica di Mimmo, e ho sentito che non ci sarebbe stato lui, ma una diretta dalla "Sagra delle castagne" di Ascona, sono rimasta delusa. Quelli della RSI sono molto seri, fanno le cose con cura; in effetti nella diretta radiofonica si ascoltava musica popolare, espressione delle varie etnie e lingue (romancio compreso, che mi piace tanto, e sembra un po' portoghese, un po' friulano) del territorio della Confederazione, ma io volevo sentire Nati per correre. Si, le castagne sono buone, ma anche se sono due prodotti diversi, non del tutto paragonabili o interscambiabili, forse preferisco Mimmo. Non fa neppure ingrassare.
Cosa volete che vi dica?  Mi converrà farmene una ragione, e rimandare alla prossima settimana la consegna della valutazione finale.

mercoledì 2 ottobre 2013

OTTOBRE

Credo che quest'autunno, grato a Mimmo per averlo accolto in maniera ospitale nel suo cuore, gli riserverà delle belle soddisfazioni. Lo aspetta un premio, il terzo nell'arco di un anno, e, senza nulla togliere agli altri due, senz'altro il più prestigioso e forse quello accolto con maggiore emozione. Lo aspettano la vendemmia, e tutte le attività di uomo di cantina. Lo aspetta un concerto in una bella città che ho sempre desiderato visitare, e finora non ci sono riuscita. Lo aspettano... dei post di approfondimento di Folgorata su questi e altri argomenti. 
Uomo avvisato...

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