Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

sabato 28 settembre 2013

L'ARMA DEL SORRISO

Di tanto in tanto, nella pagina di Mimmo, una sua riflessione, spesso anche una piccola frase come quella di oggi, mette in moto dentro di me meccanismi di reazione. I pensieri diventano sovente parole scritte, ma non sempre lo spazio che li contiene diventa pubblico. Per me è un esercizio utile, non solo di scrittura, ma di tentativo di analisi, mia e dell'altro.

Auspicare di voler incontrare sul proprio cammino sempre persone sorridenti, può voler dire due cose: o che si è molto sensibili al benessere e alla felicità del prossimo, oppure che si è insensibili ed egoisti; la mancanza di sorriso, i problemi della gente che si riflettono in una espressione del volto triste e dolente, possono infastidire e disturbare chi non ha nessuna voglia di confrontarsi con il dolore. Penso certamente che la prima ipotesi sia più in sintonia con quello che Mimmo intendeva dire. 

Certo esistono tante persone che hanno fatto della lagna e dei musi lunghi la loro connotazione distintiva, e li riversano addosso a chiunque capiti sul loro cammino. Questi si, sono davvero fastidiosi. 
Io rivendico tuttavia, per me e per chiunque, il diritto di poter liberamente far fiorire sul viso un sorriso o anche un'espressione triste, se di fronte ho una persona amica o ben disposta nei miei confronti. Disposta a gioire con me o a essere solidale e di conforto nel dolore e nelle difficoltà, per cercare di reagire, di combattere, di trovare soluzioni, o, se proprio non è possibile, di accettare il dolore e la sofferenza. Possibilmente con un sorriso, anche se non sempre è facile. La capacità di sorridere anche in condizioni avverse è certamente un dono, e spesso si rivela un'arma vincente.

Ecco, io vorrei che giungesse al Cantante, che forse, mentre scrivo, se la dorme beato nel suo letto newyorkese, un mio sorriso del quale è del tutto responsabile: non dimentichiamoci che oggi è sabato, e alle 15 va in onda la quarta puntata registrata a Lugano, dal titolo Passato presente. Chissà cosa vorrà raccontarci del suo passato e del suo presente: non vedo l'ora e già assaporo le sue parole, che non di rado, accompagnate al pensiero di quel sorriso che spesso gli adorna il volto, dipingono, sul mio, un sorriso di tenerezza.

giovedì 26 settembre 2013



           CONGRATULAZIONI! 

lunedì 23 settembre 2013

CH


Wenn i ändlech wieder bi dir bi
De leg i mi zu dir
I ds gmachte näscht
Vom mäntig z'nacht bis am mäntig morge


E sogno che ti rivedrò 
E mi addormenterò vicino a te
Da un lunedì a un altro lunedì 


Io non so se la pronuncia dei versi di Hotelsong in dialetto bernese, che Mimmo si avventura a cantare, sia perfetta o meno, e neppure mi importa.
So che mi piace moltissimo e mi basta.  La canzone, uscita nel 2003 nel singolo "bifronte" - Il profilo di Mimmo da una parte, quello di Büne dall'altra), in cui i due amici si omaggiano a vicenda, (M. canta Hotelsong, di B., B. canta in un modo del tutto adattato al suo mondo musicale, Natalina), - che io non possiedo, è stata inserita anche in Piano piano, in due versioni. La seconda, quella con i versi in dialetto di Berna, proposta come bonus, mi ha conquistato fin dal primo ascolto, e uno dei motivi sta proprio nella pronuncia di quel suono "ch" che, perfetto o imperfetto, esercita su di me un forte fascino. Appartiene a quel gruppo di canzoni che amo ascoltare più volte di seguito, senza stancarmi. Oggi al piacere si è unito il dovere, che mi ha portato a una attenzione particolare, per individuare in mezzo alle altre, la strofa cantata da Mimmo. 

Sono andata a vedermi e sentirmi un po' di musica di Büne, che, lo ricordo, è il leader della band Patent Ochsner, su Youtube. Mi sono trovata a mio agio. Guardate che bella versione live di Hotelsong.

https://www.youtube.com/watch?v=quxbwCiMQm8

... Si sa che sono un po' fissata con le coincidenze e con le somiglianze.
Coincidenza, la millesima da quando sono diventata l'acclamata autrice di questo blog. Qualche giorno fa avevo iniziato a leggere un libro di un autore svizzero (Martin Suter, Il Talento del cuoco, Palermo, Sellerio, 2012) che, poichè mi ha molto appassionato, ho bevuto d'un fiato. Non lo racconto, dico solo: autore svizzero, (noto, ma non a me prima d'ora) ambientato in Svizzera, e dentro c'è pure l'ayurveda. A buon intenditor...
SomiglianzeBüne somiglia a un nostro cantante emiliano, molto... dolce. Almeno, a me così sembra.
Per Mimmo, dopo Richard Harris, ho trovato un nuovo quasi sosia, un attore australiano (ha una faccia da cinema, Mimmo), che ho visto da poco in un film super-premiato (troppo). 
Non so se svelerò mai chi è, anche se ho fornito due buoni indizi: il motivo, lo dico con un fil di voce, è che io, del Cantante, ho troppa paura! Metti che non gli piaccia il nuovo quasi sosia...

sabato 21 settembre 2013

SINTESI

ALCUNI ESEMPI CLASSICI DI SUBLIME SINTESI POETICA: 

Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.

Odio e amo. Forse chiederai come sia possibile; 
non so, ma è proprio così e mi tormento. 

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera. 


M'illumino d'immenso.

Infine, si parva licet,
Saluto l'autunno e lo accomodo nel cuore.

Invidio l'autunno.





martedì 17 settembre 2013

PICCOLA DIGRESSIONE POETICA

A volte, in maniera del tutto casuale, passano tra le nostre mani dei libri. Non li cerchiamo: sono loro a cercare noi, e ci trovano. Stamattina mi sono imbattuta in un poema di Pedro Salinas, (Madrid,1891-Boston,1951) poeta spagnolo del quale conoscevo solo il nome e la collocazione nel tempo, senza mai aver letto niente della sua produzione. In copertina, dei versi che subito mi catturano e mi spingono a cercare tra le pagine la parte mancante della lirica, prezioso esempio di rara bellezza e purezza poetica. Ammaliata, scorgo convulsamente le settanta liriche che compongono il poema, ne leggo frammenti, e per un tempo che non so quantificare entro in un'altra dimensione.
Mi è venuto il desiderio di proporre qui questi versi, nonostante non sia la sede più appropriata, e non ci sia un legame diretto con Mimmo. L'unico nesso potrebbe essere il suo amore per la poesia, il suo costante invito a nutrirsi di bellezza.

Il poema di Salinas, pubblicato nel 1933, si intitola La voce a te dovuta, La voz a te debida nella versione originale, e la lirica che ho scelto, è la trentanovesima delle settanta che, seppur non essendo capitoli correlati di un racconto poetico con un principio e una fine, ed essendo perfettamente fruibili come opere singole, vanno armoniosamente a costituire il poema, che ha come elemento dominante l'amore.
I dati della edizione che ho consultato: 
Pedro Salinas,  La voce a te dovuta : poema; introduzione e traduzione di Emma Scoles. - Torino : G. Einaudi, [1979].


Il tuo modo d'amare                      La forma de querer tù
è lasciare che io ti ami,                 es dejarme que te quiera,
il si con cui ti abbandoni                el sì con que me rindes
è il silenzio. I tuoi baci                  es el silencio. Tus besos
sono offrirmi le labbra                   son ofrecerme los labios
perché io le baci.                          para que los bese yo.
Mai parole o abbracci                    Jamas palabras, abrazos,
mi diranno che esistevi                 me diràn que tù existìas,
e mi hai amato: mai.                    que me quisiste: jamàs.    
Me lo dicono fogli bianchi,             Me lo dicen hojas blancas,
mappe, telefoni, presagi;              mapas, augurios, telefonos;
tu, no.                                        tù, no.

E sto abbracciato a te                   Y estoy abrazado a ti
senza chiederti nulla, per timore     sin preguntarte, de miedo
che non sia vero                           a que no sea verdad
che tu vivi e mi ami.                     que tu vives y me quieres.
E sto abbracciato a te                   Y estoy abrazado a ti
senza guardare e senza toccarti,     sin mirar y sin tocarte,
non debba mai scoprire                  no vaya a ser que descubra
con domande, con carezze             con preguntas, con caricias
quella solitudine immensa             esa soledad inmensa
d'essere solo ad amarti.                de quererte solo yo.

Anch'io, come il poeta, non voglio scoprire.

domenica 15 settembre 2013

LA PAGELLA DI UN IMITATORE SENSIBILE ALLA BELLEZZA

Rimando la valutazione complessiva su Mimmo-conduttore radiofonico, (ad Anime salve gli artisti ai quali sono dedicati i cicli di puntate, fanno tutto da soli, senza la stampella di un altro conduttore di professione) alla puntata conclusiva del 5 di ottobre, ma, già solo dopo aver seguito la seconda puntata,  mi sento di esprimere un giudizio positivo. Certo, il Ragazzo ha ancora qualcosa da imparare, ma si farà. Dal punto di vista dei contenuti e delle scelte musicali, promosso a pieni voti. Dal punto di vista strettamente legato alla capacità di conduzione, promosso, diciamo così, con un sette, che, per essere un esordiente, è un ottimo voto. La disinvoltura nell'arte dell'affabulazione, gli viene certo da una inclinazione naturale, e dalla consuetudine ad intrattenere il pubblico durante i concerti. A Mimmo piace raccontare aneddoti e a chi va ai suoi concerti piace ascoltarli, al pari delle sue canzoni. Anche a me, che ormai li conosco (quasi) tutti, ma che sempre pendo dalle sue labbra (anche se spesso so già cosa dirà e come lo dirà), come un bimbo che ogni sera desidera sentire dalla mamma la sua fiaba preferita, e guai a cambiare una parola. 

Già mi è sembrato più disinvolto rispetto alla prima puntata (questo vuol dire che, avendo registrato tutto in una tirata, dopo mezz'ora con le cuffie andava già più spedito), ma, proprio per cercare il pelo nell'uovo, ancora un po' in balia di qualche tono un po' enfatico, non solo nella scelta dei termini, ma anche nell'intonazione della voce, in alcuni casi forse troppo forzatamente allegra. Quando ha superato quel tanto di emozione del tutto normale, anche in chi è abituato al pubblico e ai microfoni (e Mimmo alla radio, quando è ospite di qualcuno in grado di fornirgli i giusti stimoli, dà il meglio di sé) e ha recuperato la sua naturalezza, è andato molto bene.

Non è mia intenzione riassumere i contenuti delle puntate già andate in onda, non solo perché chiunque lo desideri può andarsele (CORRETE ORA! Voglio per Mimmo un record di ascolti!) ad ascoltare. La divisione in puntate ciascuna con un titolo, che lascerebbe intravedere l'esplorazione di un determinato tema, è più che altro un artificio necessario, nel caso di Mimmo in particolare, perché non sembra esserci confine netto, e il talento tracima nel romantico e il romantico nel talento, e sicuramente così sarà per le puntate successive. Al di là degli inevitabili schematismi, c'è unitarietà e connessione tra i temi trattati. 

Dunque niente riassunti, ma solo due cose, forse marginali rispetto a quanto Mimmo ha raccontato o alla musica proposta, ma che mi hanno colpito. La prima è che Mimmo si è prodotto in una imitazione (non è la prima volta, si diverte a fare le imitazioni, e devo dire che è piuttosto bravo): ha reso mirabilmente la voce da orco (definizione sua perfettamente calzante) del suo amico attore-cantante A.H., che mi ha molto divertito. 

Ecco la seconda: Mimmo parla spesso di bellezza, come esigenza primaria e come aspirazione dell'individuo, ma i suoi riferimenti alla bellezza femminile sono più unici che rari, per cui, sentendolo definire "donna bellissima", la famosa violinista tedesca A.S.M. (ascoltate la puntata e saprete tutto), della quale ha proposto un brano di un concerto per violino di Mozart, curiosa come una scimmia, sono subito voluta andare a cercare immagini che la riguardassero, prima ancora che notizie sul suo genio musicale. La violinista in oggetto è ritratta in molte bellissime foto artistiche, soprattutto nelle copertine dei suoi dischi, e ciò che a me, donna, comunica immediatamente, è non tanto una bellezza di forme e di lineamenti, che pure c'è, ma una grande eleganza, un grande fascino e una forte consapevolezza di sé. La bellezza è anche questo. Per me, spesso, soprattutto fascino ed eleganza, senza distinzioni fra uomini e donne.

Poiché per me è inevitabile non far ricorso alle associazioni, il riferimento alla talentuosa violinista mi ha riportato alla mente un bellissimo film francese del 1992, Un cuore in inverno, di Claude Sautet. La protagonista è proprio una violinista di successo, che vive dentro una disciplina rigidissima e soffre, e con lei la qualità della sua musica che deve essere sempre altissima, a causa di un amore per uno che sembra un po' cinico, ma forse ha solo paura di lasciarsi andare ai sentimenti.
Il film è molto altro, ovviamente, e l'attrice che interpreta la violinista, a quel tempo era di una bellezza senza pari. 
Per oggi è tutto. Che la bellezza vi accompagni.





sabato 14 settembre 2013

DON'T DISTURB

Questo pomeriggio, dalle 15, alle 15, 30 circa, non ci sono per nessuno. Ho già preparato il cartello con la scritta DON'T DISTURB.
Ho il secondo appuntamento con la voce di un uomo talentuoso (si possono usare entrambe le forme, talentoso e talentuoso, e io preferisco la seconda), che conosco ormai in tutte le sfumature in cui mi è stato dato conoscerla.
Mentre il Proprietario di quella voce inizia ad accogliere i visitatori nella sua bella cantina, che oggi e domani sarà aperta al pubblico, io vado a preparare pasta e patate, variante con la provola.
Come sottofondo musicale, Delitti perfetti, che non ascolto da un po'.

mercoledì 11 settembre 2013

STATISTICHE LIEDER E PICCOLI UTENSILI DA CUCINA

Bisogna diffidare da chi, cantante, attore, scrittore, o, in qualsivoglia modo, artista, per usare una parola abusata e non sempre meritata, dica di non essere interessato al gradimento del pubblico, anche attraverso la rilevazione di dati. Del tutto falso: lo fanno tutti, ma proprio tutti, quelli dai grandi numeri e quelli dai numeri piccolissimi. I primi evidentemente si avvalgono di collaboratori, gli altri lo fanno da soli. Quanta gente è entrata nella mia pagina facebook oggi, quanta nel mio sito, quante visualizzazioni hanno avuto i miei video? Credo che sia del tutto normale, anzi necessario e anche utile. L'importante è non vivere in funzione di questi dati, cosa che invece pare accada assai di frequente.

Anche le autrici di piccoli blog come il mio consultano le statistiche: un lavoro che, va da sé, porta via pochissimo tempo, ma che permette di conoscere il grado di affezione del misterioso lettore, che, avendo ad esempio memorizzato nel suo computer quel dato post che col blog l'ha messo in contatto per la la prima volta, entra attraverso quello. Io, non avendo altri elementi, individuo il lettore col nome del post memorizzato: "Oh guarda, è tornato a trovarmi Io mamma e Mimmo. Ah, ecco Cherchez la femme... Oh, di nuovo Un regalo per Mimmo..."

Spesso chi legge non cerca me e non cerca Mimmo, ma arriva attraverso una casuale ricerca. Difficilmente questi ritornano, ma mi permettono di ricordare dei post che avevo dimenticato di aver scritto. Ad esempio in questi giorni, poiché cercano notizie sulle grattugie, va per la maggiore un post che si intitola La grattugia del mio cuore: di cosa avrò mai voluto parlare e come mai avrò scelto un titolo del genere? Ci pensavo ieri sera mentre grattugiavo le carote per una torta da prima colazione, e a un certo punto al posto delle carote, mi sembrava di avere tra le mani il mio piccolo cuore (non so se sia una vox populi, o se sia scientificamente corretto, che il cuore abbia la dimensione del pugno del suo proprietario; io ho le mani molto piccole, per cui il mio cuore deve essere proprio piccolo) e quindi per levarmi quella brutta immagine di striscioline di cuore, ho interrotto il lavoro e sono andata a leggermi il post caduto nell'oblio... Ah ecco di cosa si trattava: il soggetto ferocemente romantico, anzi a dire il vero un po' melenso, che corrisponde al nome di Folgorata, raccontava le sue sensazioni all'ascolto dell'album live, Confusi in un playback, attribuendo a Mimmo il ruolo di grattugia del suo cuore. Nientemeno. 

Comunque niente è per caso in questa vita. L'album live comincia proprio con Svegliami domattina, che, devo confessare, ogni volta che l'ascolto una strizzata al cuore me la procura, e quindi non sono rimasta insensibile quando Mimmo l'ha proposta nella prima puntata della sua incursione alla Radio svizzera, intitolata Romantico, anche se nella versione tratta da Aria di famiglia, che tende a smorzare lievemente l'eccesso di romanticismo giovanile.

Poiché non solo niente è per caso, ma anche tutto è connesso con tutto, e quindi, partendo da una sollecitazione, per associazione arriviamo da un'altra parte, quando a un certo punto Mimmo, ha proposto un lied di Schubert, la mia mente ha tirato fuori dai suoi archivi un romanzo giovanile di Herman Hesse, Gertrud, che di musica e di passione è tutto intriso. Lì dentro, avevo forse vent'anni, ed ero da qualche tempo una hessiana convinta, trovai per la prima volta il termine lied, e non sapendo cosa fosse, mi documentai. No, non sono diventata un'esperta di lieder, ma ho gradito la proposta di Mimmo, e ho voluto ascoltare altri lieder di Schubert nell'interpretazione del baritono Dietrich Fisher-Dieskau e del pianista Sviatoslav Richter.

Stamattina, prima di mettermi a scrivere, sono andata a scovare da uno scaffale la mia vecchia copia di Gertrud, tutta ingiallita, impregnata di un lieve sentore di muffa, e l'ho posata sul tavolo accanto alla mia postazione. Non so se lo rileggerò, per non sciupare antiche bellissime sensazioni.
Per completare l'opera, e rimanere per tutto il giorno dentro un'atmosfera romantica, riascolterò di sicuro per intero l'album che ha fatto meritare al Cantante l'epiteto di Grattugia del mio cuore. So già che avrò un'impennata di battiti alle prime note. 

Ah, la torta di ieri: buona, l'ho mangiata stamattina a colazione, ma... non sapeva tanto di carota, e non era neppure arancione. Era un po' più tendente al rosso: che ci sia finito dentro qualche frammento del mio povero  cuore?

SVEGLIAMI DOMATTINA
Testo e Musica di M. LOCASCIULLI
© 1982 Edizioni Musicali Serraglio/ BMG Ricordi



Svegliami domattina
Prima di andare via
Svegliami amore di un giorno
Che sei durato un'eternità
Che nascondi con il tuo sorriso
Ogni lacrima che solca il tuo viso
Che ti basta pure una parola
Per non sentirti sola
E quando farà giorno
Partirà una nave che non fa ritorno
Che si ferma in ogni porto di mare
Poi riparte veloce senza più fermare
E si trascina dietro la sua scia
Il volo degli uccelli e la malinconia
L'odore del sale e gli occhi di qualcuno
Perduti in fondo al mare
Piccola signorina piccola regina
Il tempo passa come un treno
Come un lampo in mezzo a un cielo sereno
E tutto quello che potevi capire
Che potevi dire
Magari è già finito
Prima ancora di cominciare
E quando farà sera
Che sarà cominciata un'altra primavera
Che la neve ha smesso di cadere
E si scioglie nel fiume e si confonde nel mare
Che le stelle sembrano più belle
Che un vento diverso ci accarezza la pelle
Chissà che cielo e chissà che mare
Dovrai dimenticare
Piccola signorina piccola regina
Il tempo passa come un treno
Come un lampo in mezzo a un cielo sereno
E tutto quello che volevi portare
Che volevi lasciare
Adesso è già finito
Prima ancora di cominciare

giovedì 5 settembre 2013

VOGLIA DI FUGGIRE VIA

Credo sia capitato a chiunque, almeno una volta nella vita, di provare lo sfrenato desiderio di andare via, di fuggire lontano, di tagliare tutti i ponti con la propria vita e con i propri legami, di tracciare una linea e un punto e ricominciare da capo, altrove. Qualcuno lo ha solo sognato, qualcuno lo ha realizzato veramente. In questi giorni a me è capitato di soffermarmi molto a lungo su questo pensiero, ma ancora di più su quest'altro: forse si può davvero scappare da tutto, ma non da sé stessi. Forse, se rimango, non è solo perchè qui e ora qualcosa mi trattiene e qualcuno ha ancora bisogno di me, ma soprattutto, perchè so perfettamente che, per quanto a volte lo desideri ardentemente, non posso dimettermi da me stessa.

Ma cosa c'è dietro una fuga? 
Spesso questo:

E dietro una fuga c’è sempre un dolore
Un segreto un peccato mortale
O una brutta ferita di una storia d’amore
O il passato che non puoi cancellare

Appare evidente che oggi ho annegato la mia smania di fuga nell'ascolto dell'album Piano piano. Essendo contraria alle mutilazioni delle canzoni, propongo l'intero testo di Randagio


RANDAGIO
Testo di M. Locasciulli ed E. Ruggeri Musica di M. LOCASCIULLI
© 2004 Edizioni Musicali Piccola Luce – Anyway Music

Vieni con me sulla cima del mondo
e guarda la terra girare
prendi i tuoi occhi dal fondo del mare
e lasciali andare col sole
Sopra un balcone affacciati alla luna
A fischiare se il giro non va
Tanto nessuno ci può controllare
E il mio nome nessuno lo sa
E dietro una fuga c’è sempre un dolore
Un segreto un peccato mortale
O una brutta ferita di una storia d’amore
O il passato che non puoi cancellare
Segui il percorso del fiume alla sera
E le luci saranno una casa
Copri la lampada accesa e riscaldami
Al fuoco lasciato per te
I cavalli e i soldati i soldini e i gelati
Sono fuori in giardino e noi qui
Siamo tutti alla festa dei cuori randagi
A battere un tempo speciale
E se arrivano i vigili e i vicini protestano
Che i bambini non dormono più
Gli mettiamo una maschera e poi sarà la musica
A farli ballare con noi
Sopra un balcone affacciati alla luna
A fischiare se il giro non va
Tanto nessuno ci può controllare
Il tuo nome nessuno lo sa
Le signore e i signori i parenti e i dottori
Sono un sogno più indietro di noi
A guardare la festa dei cuori randagi
Che battono un tempo speciale
E se tornano i vigili e i vicini protestano
Che i bambini non dormono più
Gli mettiamo una maschera e poi sarà la musica
A farli ballare con noi
Resta con me sulla cima del mondo
E lascia la terra girare
Lascia i pensieri posati sul fondo
Che il tempo non riesce a cambiare
Il tempo che scivola e accorcia la strada
Col tempo che passa e tradisce
Cantami ancora una dolce canzone
E un giorno forse ti prenderò

Cantami ancora la bella canzone
E un giorno forse ti sposerò


domenica 1 settembre 2013

APPUNTAMENTO ROMANTICO



Mi ricordo quando Mimmo, tutto contento, annunciò, (era inverno) la partenza per Lugano per registrare, alla Radio televisione della Svizzera italiana, le cinque puntate del programma "Anime salve", a lui dedicate . Disse che non si sapeva esattamente quando sarebbero andate in onda, certo non prima della "primavera inoltrata". La primavera inoltrata, e questa volta Mimmo non ne ha nessuna responsabilità (si tratta semplicemente di normali tempi di attesa: altri artisti avevano registrato prima di lui, e la trasmissione, registrata in una giornata, va poi in onda per un mese intero, spalmata in cinque brevi puntate) è diventata fine dell'estate, e primissimo autunno.

I titoli delle puntate, che andranno in onda dal 7 settembre al 5 ottobre, ogni sabato alle 15, e poi in replica alle 23:

7 settembre:   Romantico
14 settembre: Talento
21 settembre: Collaborazione
28 settembre: Passato presente
5 ottobre:        Nati per correre


In genere, almeno da quando ho tentato di passare a una fase un po' più adulta (si fa per dire) di Folgorata, non anticipo (quasi) mai Mimmo, ma aspetto che sia lui a dare gli annunci che lo riguardano. Oggi faccio un'eccezione che, sebbene tale possa apparire, non è invasione di campo, ma gioiosa, infantile eccitazione, dopo tanta attesa. 
Vado a mettermi in ghingheri per l'appuntamento "romantico" di sabato 7 settembre. Spero di essere pronta per le 15, ma se mi servisse un po' di tempo ancora per i preparativi, (si sa quanto le signore della mia età necessitino di interventi di restauro)  potrei andare all'appuntamento alle 23, che è un orario decisamente più romantico. 
Il premio per questa lunga attesa è che, se dovessi per qualche causa di forza maggiore non arrivare all'appuntamento, potrò sempre, in seguito, ascoltare le puntate tutte le volte che vorrò.

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